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Forlì

Materie e colori ci hanno condotto in Romagna, a Forlì per ricongiungere la Caere etrusca con il primitivo nucleo della Forlì preromana, denominata “Ficline”  luogo di convergenza anche per Umbri e Galli composto di piccoli villaggi all’ombra di una fitta boscaglia, resa paludosa dagli irrequieti corsi d’acqua senz’argine. La posizione geografica di Forlì, sul tracciato dell’antica strada lastricata romana risalente al 187 a.C., via Aemilia, la connota come naturale punto d’incontro tra i percorsi commerciali, anche per la vicinanza con Spina, provenienti dall’Appennino attraverso i tragitti vallivi e l’antica pista pedemontana in area celtica, la stessa che, con i dovuti interventi verrà appunto trasformata in via Emilia. Alla fine del Quattrocento, per effetto delle distruzioni causate dai popoli che invasero l’Italia (Goti, Bizantini, Longobardi e l’annessione ai territori pontifici) e le trasformazioni del territorio originate dai grandi eventi atmosferici, la città disperde la traccia delle sue origini nel tentativo di adeguarsi ai nuovi stilemi rinascimentali, continuamente alla ricerca di un equilibrio tra antico e moderno, rustico e cittadino. Sono gli anni in cui visse in città Caterina Sforza, al cui nome sono legati gli ultimi sussulti di originalità storica della città di Forlì, il suo ricordo è ancora nella memoria popolare della Romagna, considerato un patrimonio comune e condiviso. L’annessione ai territori dello Stato pontificio segna la fine dell’autonomia forlinese. L’attuale assetto urbanistico – architettonico della città è il risultato della riprogettazione in epoca fascista, quando con la Marcia su Roma Forlì nelle vicende del Ventennio. Dopo l’incontro con la Madonna del Baldacchino di Raffaello, un nuovo emozionante incontro ha  salutato gli artisti della Mille km della Cultura: la stupenda e ricca mostra Preraffaelliti. Rinascimento moderno,

L’inaugurazione della tappa conclusiva dell’edizione 2023, organizzata dalla locale Associazione “Stare Assieme A Villa La Monda A.P.S.” con il patrocinio del Comune di Forlì, si è svolta nel Salone Comunale appositamente allestito per ospitare le opere, con un’affluenza di pubblica di oltre 15o persone. Presenti le cariche istituzionali, il Presidente ENAC Maurizio Abbate, il Coordinatore Regionale ENAC Romagna Christian Pirini, il responsabile del Comitato Romagna del settore Arte e Cultura Ing. Viller Brighi, la responsabile nazionale del Dipartimento Arti Visive di ENAC e curatrice della rassegna d’arte itinerante Dott.ssa Silvia Filippi, la storica dell’arte Dott.ssa Alessandra Righini. Ampio il programma di interventi ed attività ad accompagnare i visitatori nella visione delle opere, con l’esibizione degli studenti del Liceo Classico “Vincenzo Monti” di Cesena che, seguiti dal Prof. Antonio Salerno, hanno interpretate celebri opere classiche con i loro strumenti; e ancora, itinerari guidati tra le opere condotti dalla Dott.ssa Righini e la conferenza “Aspettando l’8 marzo…Donne di valore da Giorgina Saffi ai nostri giorni”, in collaborazione con l’Istituto per la storia del Risorgimento e dell’Istituto Superiore Saffi di Forlì. L’intero periodo espositivo nel Palazzo Comunale è stato contraddistinto da una presenza altissima di visitatori, a sottolineare la vitalità dei piccoli centri italiani e il vibrante mosaico di bellezza contenuto nei nostri borghi. Un’ultima curiosità è che il viaggio 2023 della Mille km della Cultura si conclude con un’apparente coincidenza non proprio casuale. Un passaggio di testimone artistico da Sambuci a Forlì per tornare a Roma tramite la via di collegamento del Tevere e dei suoi affluenti. Una Machina Memoriae Itinerante questo è la Mille km della Cultura, al centro il codice universale di Roma, riprodotto a scala locale e globale da cui si irradiano le direttrici dei nostri viaggi che nel segno dell’Arte ci uniscono e riuniscono nella circolarità degli scambi e delle relazioni, oltre il tempo e lo spazio, un mito e una leggenda per riattivare l’arcaica matrice della conoscenza eredita da Greci, Minoici, Etruschi, Sabini: forse solo una proposizione per riunire Mente e Territorio.