Diario di bordo, 13 settembre 2023 arrivo a Pescia un grazioso borgo, immerso tra i colli della Valdinievole, e situato in provincia di Pistoia, che prende il nome da un toponimo longobardo che significa torrente o rivo. La cittadina è considerata il centro principale della “Svizzera Pesciatina“, un’area paesaggistica che si estende sulla Montagna Pistoiese fino ad occupare una porzione di territorio della Valleriana. Le sue origini sono molto antiche, descritte anche da Emanuele Repetti che ne esalta le qualità paesaggistiche e naturalistiche. Tuttavia, i primi insediamenti fortificati come il castello di Bareglia, ormai completamente perso ad eccezione della piccola torretta, risalgono all’età altomedievale, intorno all’anno Mille. Lo sviluppo urbanistico di Pescia avviene durante il Quattrocento, quando si rafforza il suo rapporto con Firenze e la famiglia Medici, che garantì il benessere dando slancio all’attività economica, basata sullo sfruttamento dell’acqua. Mulini, frantoi si diffusero numerosi sul territorio, incentivando l’industria cartiera, che aveva radici antichissime, grazie all’utilizzo dell’energia idraulica. Oggi Pescia si presenta come un vero e proprio museo a cielo aperto, distribuito su traiettorie assiali convergenti nella splendida Cattedrale, nella quale operarono Raffaello e i Della Robbia. Altro luogo simbolo, la Chiesa di San Francesco che custodisce la prima icona dedicata al Santo e, ancora la Gipsoteca di Libero Andreotti con il Museo Civico in Palazzo Galeotti. Storia ed arte si fondono nelle strade di Pescia, famosa per il Mercato dei Fiori e per quel Pinocchio , nato dalla felice penna di Carlo Collodi, incontrato a Farnese ed eletto a guida spirituale del nostro viaggio nei sentieri della creatività. Una felice congiunzione ha salutato l’arrivo della tappa, la concomitanza in città della Madonna del Baldacchino opera rimasta incompiuta del famoso urbinate, tornata nella sua collocazione originaria provvisoriamente nell’ambito del progetto Uffizi Diffusi.
L’inaugurazione della terza tappa della Mille km della Cultura è stata un’esperienza inebriante di piacevoli sensazioni, accentuate dall’accoglienza e riconoscenza manifestata dall’amministrazione comunale pesciatina e dai referenti dell’antico Monastero Benedettino di San Michele, che per omaggiare gli artisti hanno reso disponibili i sontuosi spazi della Pinacoteca di San Michele. La Pinacoteca si compone di tre sale, ricavate nella prima metà del Cinquecento dalla trasformazione del Refettorio del Monastero, e conserva esposti tutti i tesori d’arte che si trovavano nell’ex Conservatorio, fra cui il dipinto di Fieravante Sansoni da Sorana “Ultima cena” (1625), impreziosito dalla cornice dorata di Santini di Lucca nel 1629, restaurato grazie ad un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Fieravante Sansoni da Sorana terminò nel 1625. Presenti al taglio del nastro l’Assessore alla Cultura Anita Nicoleta Coraci, il direttore della Pinacoteca Dedi Valbonesi, il responsabile regionale di ENAC Marco Braccini, la storica e curatrice d’arte Silvia Filippi e l’artista Adriano Segarelli. Ospite d’eccezione il pesciatino Vincenzo Grieco, con alcune sue opere ispirate dai grandi temi della filosofia, da Socrate alla Metafisica, proiettate a sviluppare il pensiero maieutico e rivendicare la manifestazione dell’animo contro l’ossessiva oggettivizzazione della modernità. In esposizione anche un’opera di Girolamo Brolli, rinomato artista locale.